Torna anche quest’anno come di consueto il PERCFEST “Memorial Naco” , il festival internazionale del Jazz legato al mondo delle percussioni; sono felice di poter confermare la mia presenza nell’ambito delle attività didattiche pomeridiane a supporto del festival venerdì 17 alle ore 18:00 in Piazza Cavour e vorrei a tal proposito ringraziare il mio carissimo amico e grande percussionista Giorgio Palombino, direttore didattico dell’evento e Rosario Bonaccorso direttore artistico del festival. Qui a fianco è disponibile il link utile all’acquisto dei biglietti per i concerti serali.
Ellade Bandini – Giorgio Palombino – Christian Meyer – Gilson Silvera – Ernesttico – Marco Maggiore – Nicola Angelucci – Gabriele Morcavallo
il Percussionista Artista
Jazzista, Session man, Etnico, Stile, Discografia…
Naco era il percussionista dei grandi interpreti italiani. I suoi suoni hanno lasciato il segno sui dischi di FABIO CONCATO, FABRIZIO DE ANDRÉ, FRANCO MUSSIDA, ELIO E LE STORIE TESE, IVANO FOSSATI, VINICIO CAPOSSELA, SERGIO CAPUTO e tanti altri.
Naco era anche un grande jazzista: ha suonato con tutti i piu’ grandi in Italia, ENRICO RAVA, DADO MORONI, LINEA C, TINO TRACANNA, PAOLO FRESU, FRANCO D’ANDREA.
Naco, ovvero Giuseppe Bonaccorso, è scomparso in un incidente stradale nel giugno 1996.Naco era una persona meravigliosa ed un musicista favoloso: aveva la possibilità di suonare senza che gli altri gli dicessero cosa fare – anzi – era ricercato soprattutto per il suo suono. La sua caratteristica principale era la poliedricità.
Infatti suonava il jazz e musica sudamericana, faceva il session man, si esibiva in un techno-duo con Christian Meyer, utilizzava anche la voce e l’elettronica.
Ha inciso un disco da solista e lo ha portato in tour, suonando completamente da solo.
ELIO E LE STORIE TESE
Con la partecipazione di Pier Foschi (Jovanotti band) ed Ettore Fioravanti durante una cena al PercFest 1998 – memorial Naco
ROCCO TANICA: Naco aveva un sacco di amici, e li ha tuttora. Credo che fosse per via delle orecchie aereodinamiche. Tutti tacciono questo aspetto che meriterebbe essere approfondito.
ELIO: Naco era un grandissimo artista, all’insaputa di molti ha fatto con le percussioni delle cose che hanno dell’incredibile, per questo vale la pena continuare a dirlo.
ROCCO TANICA: Naco ha smantellato i luoghi comuni del modo di suonare le percussioni, mostrando i mille modi diversi in cui una cosa può essere suonata.
CHRISTIAN MEYER: Ha comunque lasciato un segno. Durante il concorso di PercFest, uno dei concorrenti (Valerio Galla, N.d.R.), ha usato moltissime delle tecniche di Naco: si accompagna con la voce facendola rientrare nelle timbales e dà vita a un suono molto simile a quello delle steel drum.
Naco ha iniziato a fare questo genere di esperimenti elettronici nel 1985.
ELIO: Anche Peter Erskine ha apprezzato il suo stile. Lo aveva visto durante un concerto della Biba Band a Milano, Naco aveva fatto un solo molto musicale con un tiro micidiale.
ETTORE FIORAVANTI: Ho suonato con lui in un disco di Tino Tracanna. Per me è sempre stato difficile suonare con dei percussionisti. Naco riusciva sempre a mettermi a mio agio. Essendo un virtuoso riusciba a conciliare la qualità del suono con l’attenzione agli altri musicisti: era morbido ma intenso.
CHRISTIAN MEYER: Era fantastico quando imitava i colleghi, in particolare Tullio De Piscopo. Conosceva tutti gli aneddoti di Tullio perché suo fratello, Rosario Bonaccorso, suona spesso con lui. Naco seguiva i concerti e captava il “The best of Tullio” della serata, che riproponeva in pullman durante i tour.
ROCCO TANICA: Nel nostro album “Eat the phikis” Naco effettua un’imitazione vocale di Tullio. Se si ascolta il brano “Mio cuggino” si sente lui che canta “Stichidi stichidi stchidà, ah”, Una tulliata totale!
ELIO: È la persona che ci ha fatto più ridere fra tutti quelli che girano insieme a noi.
ROCCO TANICA: Ci sono un’infinità di aneddoti e piccoli episodi. Durante un soundcheck della Biba Band, una situazione in cui si hanno pochi secondi per strumento, dopo che Elio ha provato il flauto è arrivato dicendo: “Guarda, pelle d’oca alta così”.
ROCCO TANICA: Aveva anche un’infinità di macchiette.
CHRISTIAN MEYER: Come la fantastica imitazione dell’orchestrale che non aveva più voglia di smontare il suo set.
ROCCO TANICA (imitando ROCCO TANICA che imita il fan di Naco): Senti sono anch’io un percussionista. Che pelli usi sulle timbales?
ELIO (imitando NACO che imita il percussionista nel dopo concerto): Va bene, ma lasciatemi stare adesso ragazzi! Ho suonato due ore, a tutto c’è un limite, adesso devo smontare!
ROCCO TANICA: Queste gag andavano avanti per ore perché tutti continuavamo ad aizzarlo.
ELIO: Ogni tanto spuntava da dietro un ampli facendo l’imitazione di un mio fan: “Elio. Elio! Ma sei Elio?” E continuava per ore a chiedermi l’autografo.
ROCCO TANICA: Insomma, era un vero cagacazzi. E quando tutto era finito lui tornava alla carica.
CHRISTIAN MEYER: Si è fatto le ossa nell’orchestra del Casinò di Sanremo, una situazione terra-terra, dove si imparano molte cose. La sua ironia, unita a questa esperienza, ha dato vita ai famosi “Tormentoni di Naco”: il capo orchestra che rompe i coglioni, i personaggi da camerino, la cantante un po’ troietta, e così via…
ELIO: Pensare che all’inizio era molto professionale. Mai avrei immaginato che fosse così. Dopo qualche anno che ci conoscevamo è uscito fuori questo lato del suo carattere.
FEIEZ: Era bravissimo a inventare gli strumenti. Una volta ha montato un set con un paio di scatole di legno al posto delle congas: suonavano benissimo, faceva anche lo slap e l’effetto del dito trascinato sulla pelle tesa.
ELIO: I primi tempi in cui suonava con noi ho fatto una gaffe incredibile. Quando c’è un percussionista io divento un rompigoglioni e vado a usargli tutte le percussioni e gli aggeggi. Naco aveva fabbricato uno strumento che aveva un suono stranissimo, come un uomo che urla. Ho incominciato a girarlo e gliel’ho rotto! Ho tentato di aggiustarlo ma non andava più come prima: non ha detto niente ma mi ha odiato sicuramente.
CHRISTIAN MEYER: Usava anche la canalina dei fili del telefono per ottenere dei suoni (si può ascoltare anche nei dischi “Macramé” di Ivano Fossati, “Anime salve” di Fabrizio De André e nel suo cd solista “Naco”, N.d.R.).
Anche il percussionista Manolo Badrena utilizza uno strumento del genere, infatti Naco aveva una conoscenza mostruosa dei percussionisti più fini: Badrena è uno di questi. A volte usava frasi tipo “ora faccio una cosa badrenata”. Badrena è un istintivo, fa delle cose pazze.
FASO: Avevamo suonato con la Biba Band, ed io avevo perso il frontalino dell’ autoradio. Durante il viaggio io ero incazzato per questo motivo, anche perché era un modello particolare e avrei dovuto cambiare tutto. Per tutto il viaggio lui ha provato a parlare del concerto: “La serata è andata bene, hai visto che roba!”
Dopo mezz’ora di incazzatura mi telefona Alex Baroni dicendomi cha aveva preso per errore il frontalino che cercavo. Io mi sono prontamente rasserenato e lui ha fatto: “Ora però posso dirtelo, l’atmosfera sul palco era un po’ pesantina”!
ETTORE FIORAVANTI: Ha avuto il coraggio di rasarsi a zero per primo, anni fa, questo gesto ha risolto molti problemi ai musicisti scarsamente dotati di capelli. Con qualche svantaggio: al festiva jazz di S. Vito lo Capo dopo tre giorni di sole era completamente arancione in testa.
FASO: Lo chiamavamo “Naco Orso Caco” e lui si incazzava.
FEIEZ: Poi abbiamo abbreviato in “Orso”, ma lui si incazzava lo stesso, così è diventato “Orso Maria Gorretti”, un misto fra Orso Maria Guerrini e santa Maria Gorretti.
FASO: Comunque non apprezzava per niente…
PIER FOSCHI: Naco era scomparso da poco e io ero a suonare con Saturnino. Mentre eseguivamo in un concerto al chiuso il brano “Gulliver”, un pezzo in cui Naco aveva una bella parte, è entrata una farfalla e si è posata sopra un rack davanti a noi. Finito il pezzo la farfalla si è alzata e se n’è andata. Mi piace pensare che quella farfalla fosse lui.
ELIO, ROCCO TANICA, CHRISTIAN MEYER: Molti hanno la sensazione che lui sia nascosto da qualche e si stia facendo un sacco di risate lì dietro.
PIER FOSCHI: Una ragazza brasiliana mi ha raccontato un proverbio: “Quando sono nato tutti ridevano e io piangevo. Quando sono morto tutti piangevano e io ridevo”.
DISCOGRAFIA
FRANCO D’ANDREA – Current changes
FABIO CONCATO – In Viaggio
FABRIZIO DE ANDRÉ – 1991 concerti
FRANCO MUSSIDA – Racconti della tenda rossa 1991
GIANCARLO PARISI – L’otre di Eolo 1992
ELIO E LE STORIE TESE – Italian, rum casusu çikti 1992
MASSIMO COLOMBO – Tino Tracanna Naco Games 1993
LINEA C – Linea di confine 1993
TINO TRACANNA – Arcadia 1994
VINICIO CAPOSSELA – Camera a Sud 1995
NACO – Naco 1995
LINEA C – Mappa di un possibile viaggiatore 1996
ELIO E LE STORIE TESE – Eat the phikis 1996
IVANO FOSSATI – Macramé 1996
FABRIZIO DE ANDRÉ – Anime Salve 1997